venerdì 29 dicembre 2006

Profumo di mare

Eravamo lì, fermi.
L'odore salmastro del mare ci inondava. Incrociai il suo sguardo così fiero: in quel momento mi stava uccidendo. - Non possiamo stare più insieme - disse. Il sole splendeva, attorno sentivo un assurdo vuoto, un freddo strano in una giornata d'estate. - Non va! Non so....cosa..forse...non va ! - sbottò. Poche parole iniziarono a venir fuori come lacrime di un condannato, già pago del suo dolore che aspetta l'ultima luce alla quale sorridere per morire. - E ora mi lasci solo - respirai - qui, nel mondo dal quale volevi proteggermi. Sarò qui a combattere con la malinconia dei ricordi e tu dove sarai?? Chi mi risponderà quando invocherò il tuo nome?? Chi ucciderà i silenzi delle lunghe notti??? Chi ci sarà a guardarmi negli occhi quando avrò nei miei solo amore per te??? -. Cominciò ad agitarsi, il suo respiro si fece pesante. Iniziò vistosamente a sudare. Non sapeva cosa fare, non aveva la più pallida idea di quanto lo amassi. Tremò la sua voce.
- Ti amo! - mi sembrò di sentire una spada attraversare il mio essere - ora non puoi comprendere -continuò - ma il tempo cancellerà questa tua deleteria passione per me...e il mio nome sarà il nulla - pianse - non mi chiamerai più amore! Sarò odio, dolore, infausto destino....sarò....-.
Le mie braccia soccorsero il suo essere alla deriva, le sue mani mi sfiorarono. Esplose il mio cuore. - Non ho mai saputo cosa fosse l'amore - bisbigliai - solo adesso capisco... è solo fiele che ti invita e che dolcemente ti uccide -.
Guardai la foto di noi. La riposi sul cruscotto della sua auto, scesi. Mi guardai attorno. Ripresi i pochi resti di me. Li riposi in un'ultima lacrima e tornai all'inferno.
SALVATORE SCIFO

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