martedì 27 febbraio 2007

Giorni


Gli regalò un fiore, una ginestra, figlio dai vestiti semplici della terra; simbolo di un amore che poteva andare oltre il tempo e le sue intemperie. Era un giorno che con sè portava il sole.
Un giorno gli regalò un sorriso, manifestazione semplice ma profonda di uno stare bene insieme: sembrava un giorno come un altro, ma fuori infuriava una tempesta.
Un giorno gli regalò parole così dolci da cancellargli il dolore che aveva dentro: era un giorno unico che non aveva nè tempo nè luoghi.
Un giorno il suo cuore fu buttato via senza preavviso, senza emozioni, senza tempo: era un giorno dai mille colori, quelli in cui ci si sente leggeri, dove il sole riscalda e tutto sembra sonnecchiare.
Sembrò passare un'eternità da quei giorni, lo spazio inghiottì il tempo e i suoi ricordi; e bussarono alla porta della sua anima i fantasmi....fantasmi di ricordi ed emozioni, dolci e sensuali, difficili da controllare... così pericolosi che lentamente graffiavano la sua anima senza alcuna pietà, lasciavano ferite profonde...non conosceva rimedio a quel male, sentiva solo che stava perdendo qualcosa di unico e importante.
Altri giorni continuarono ad essere, combatterono per sopravvivere: battaglie furono vinte ma la guerra era lontana...una guerra contro se stesso che rinviava ripetutamente: tra la parte di sè che voleva rinunciare e quella che voleva assolutamente restare sospesa lì ad aspettare. Si chiedeva "aspettare cosa?"...un amore che non aveva più il suo nome, che aveva smesso i panni dell'essere ed aveva preso la maschera delal paura e dell'oblio...
Da quel giorno visse in altri giorni...

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