domenica 10 dicembre 2006


E' nell'inconveniente che si trova la forza di reagire...è la difficoltà, è l'ostacolo che permettono all'essere "limitato" di potersi dire "illimitato"....Eppure sembra che un ragionamento del genere, sìa di altro pianeta, ma quale? Io vivo, esisto, ma il mio modo di fare risulta esere sconnesso, offensivo, costruito...ma in base a cosa??? Qual'è lo schema portante di chi mi giudica? Essere libero per natura significa essere una persona che vive fuori dalle comuni regole, che regolano un mondo? Essere un amico significa, per caso, dover sottostare a regole di "ferrea" convivenza con i bisogni di qualcun altro?
Odio la saccenza di chi si mette su in piedistallo e, dall'alto della sua età, giudica il mio fare, che per quanto libero, segue un filo logico...mi attengo a ciò che mi si dice e reagisco, con cautela, di conseguenza, senza far male ed alla fine lo sbagliato risulto essere io.
Essere tacciato per opportunista, mi rode....io che rispetto infinitamente la natura umana, io che mi infervoro ma solo pacatamente espongo le mie ragioni, io che sostengo e sono sempre pronto a sostenere i miei amici: io sono opportunista?
Qual'è questo confine che esiste tra morale conformista e morale in senso più ampio? Esiste quella zona grigia di equilibrio, che da sempre è raccontata, dove tutto si muove ma mai nulla tende a spezzarsi?
Mi chiedo se troppo spesso non si diano spregiudicati giudizi, solo perchè non conforme ad uno standard comportamentale, troppo in voga di questi tempi.
Esiste un confine, molto intimo, tra cosa è giusto e cosa è sbagliato? O in questo mondo non bisogna far altro che giudicare, non seguendo un proprio modo di avvertire la vita, ma secondo ciò che viene inculcato per "giusto" e "sbagliato".
Ho una miriade di pensieri che si affollano, che danzano con questa ansia di capire ed analizzare questo momento, probabilmente di crescita effettiva per me stesso!Eh no, lo avverto in modo molto evidente che non sono più chi ero, ma non so chi sono: la perfettibilità dell'essere si è affacciata, improvvisa, nella mia vita...mi sento non completo, proiettato al futuro ma con i piedi ben saldi nel presente!
E' una miscela esplosiva che bolle qui, che prende corpo così, tra le pagine che affannosamente e, come in preda ad un delirio, scrivo....con una sete assurda di buttar giù quanto più mi passa per la mente, per capire cosa succede, per comprendere questa evoluzione...per non dire un giorno, di non sapere chi sono stato!

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